Omelie di

don Marco

Ascensione del Signore - 12 maggio 2024

Niente stampelle

‘Uomini di Galilea perché state a guardare il cielo?’ Dice Luca negli Atti degli apostoli. Guardate la terra perché Dio ha guardato la terra, ha incontrato ogni donna e uomo, ha lavorato, ha sudato, ha gioito e ha pianto, ha abbracciato, ha guarito: non ha contemplato il cielo e parlato solo con il Padre. Allora anche noi guardiamo la terra, questa terra, questi volti, queste sorelle e fratelli da amare, da accogliere, da perdonare.

Eppure ci piacerebbe tanto, come sarebbe piaciuto agli apostoli che Cristo rimanesse tra noi a guidare la Chiesa, a vincere i nemici, un generale che non abbandona la truppa, che sta sul pezzo, che rimane ad annunciare il Vangelo: sarebbe tutto più semplice, avremmo più autorità, saremmo più ascoltati, poi tutti lo vedrebbero vivo, risorto, sai che colpo di scena! Non ci sarebbero dubbi e molti si convertirebbero; chiese piene, tutti a catechesi, tutti leggerebbero il Vangelo, tutto risolto. Magari sarebbe vinta la povertà del terzo mondo, i capi non farebbero più guerre, ci sarebbe la pace… Più tolleranza, rispetto, tutto più facile.

O no?

Dio fa con noi come un bravo medico che ad un certo punto dice al paziente. 'E’ ora di abbandonare la stampella!' O un bravo insegnante che affida un lavoro impegnativo allo studente dicendo: ‘Ce la puoi fare, sei all’altezza’. O un bravo papà che ad un certo punto toglie le rotelle alla bici della figlioletta: ‘Dai vai da sola; se cadi ti rialzo io, così pian piano impari’. O una brava mamma che dice al figlio ormai cresciuto: ‘E’ l’ora di andare, perché non affitti un appartamento, hai già la ragazza, vai, è l’ora di essere più indipendente da me e dal papà!’ O un bravo prete che, dopo essere andato via dalla parrocchia,  lascia liberi  i suoi ragazzi e dice loro: ‘Adesso tocca a voi camminare senza rotelle, senza di me: fate le vostre scelte, imparate a testimoniare voi ciò che avete imparato’ e ha il coraggio di tagliare il famoso cordone ombelicale. 

Dio ci toglie stampelle, rotelle, toglie la comodità del letto rifatto, dei vestiti lavati e stirati  dalla mamma. E dice agli apostoli e a noi: ‘tocca a voi’  io non sono la tua stampella. C'è bisogno di guardare la terra, c’è bisogno di gente nuova, c’è bisogno di risorgere per continuare a vivere come ha fatto Gesù, c’è bisogno di qualcuno che lavi i piedi al posto di mio figlio, qualcuno che annunci la bella notizia, qualcuno che stia in mezzo ai ragazzi, qualcuno che parli al cuore della gente, qualcuno che dica che è bello essere cristiani, non è un vincolo ma una gioia. Io ci sarò sempre in voi e nel mondo, ma in modo diverso.

C‘è bisogno di qualcuno che dica : ‘Mi prendo a cuore io questa cosa, questo compito nella comunità’. Non abbiamo bisogno di stampelle ma abbiamo solo bisogno di ricevere lo Spirito che ci renda nuovi, di qualcuno che non dica: ‘Questo compito spetta al prete, al catechista, a quella brava nonna, l’ha sempre fatto lei!’

Invece satana ci suggerisce all’orecchio: ‘Non tocca a te, non fidarti, hai tante cose da fare. E poi perché proprio te? C’è tanta gente… Cominci qualcun altro.'

Sorelle, fratelli: oggi si gioca il futuro della Chiesa, il futuro di qualche sorella, fratello che cerca un credente risorto, cerca un po’ di speranza, cerca una mano tesa, cerca parole nuove e qualcuno che tocchi il cuore; oggi in attesa dello Spirito, guardiamo la terra perché Gesù è venuto a portare il cielo qui sulla terra. Oggi vogliamo parlare lingue nuove, le lingue di chi è solo e ai margini della vita, vogliamo scacciare i demoni dal cuore nostro e di amici e nemici, oggi vogliamo guarire dal nostro egoismo e far guarire dalla durezza di cuore. Oggi però vogliamo anche contemplare il cielo dove siamo destinati, dove il Maestro ci precede, dove sarà la nostra meta finale.

O Signore, Dio asceso accanto al Padre. Vogliamo ritornare alla terra come esperti contadini che pazientemente attendono che il seme germogli; toglici qualche comoda stampella perché siamo capaci di farcela da soli, ispirati dal tuo Spirito e tocca a noi annunciare la gioia di averti incontrato. Lo Spirito della Pentecoste ci faccia prendere sul serio il nostro ruolo: il Battesimo che abbiamo ricevuto ci dia forza e autorità per essere i nuovi apostoli, i nuovi testimoni, i nuovi missionari della sua presenza nel mondo.

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